Aflin a convegno con la CEI per difendere la terra, “un bellissimo posto per cui lottare”

Quale futuro per la Casa Comune? - Segretario Ambasciata Cinese

Un mite pomeriggio di maggio ha accolto esperienze e riflessioni interreligiose sull’uomo e la custodia dell’ambiente.

Lo scorso martedì, presso l’Auditorium Pontificia Università Urbaniana, si è tenuto un meeting organizzato dalla CEI dal titolo “Quale futuro per la Casa Comune?”.

Il futuro del pianeta è minacciato dalle variazioni climatiche, emblematico di una profonda crisi di senso della funzione degli uomini sulla terra.
Il confronto ha coinvolto l’Unione Buddhista e Induista italiane, insieme a una delegazione di amici cristiani. Il filo conduttore è stato cercare di capire come cattolici, buddisti e induisti possono ritrovarsi attorno a un patto comune che attraversi le tre fedi religiose per un discorso di attenzione rispetto all’ambiente e alla dignità dell’uomo nell’ambiente. Un’appassionante riflessione a tre voci.

Emanuela Sabbatini, Presidente di AFLIN, ha partecipato da relatrice accompagnata da Anna Maria Gileno, Ambasciatrice AFLIN, e ha ribadito il forte legame tra l’India e la vegetazione. In particolare, gli alberi affondando le loro radici nella terra sono comunque protesi alla ricerca della luce attraverso il cielo.
L’albero viene considerato immortale e la sua immobilità è concepita in simbiosi con una dimensione di saggezza e conoscenza: molti santi indiani ricevono l’illuminazione sotto un albero.

La Presidente ha descritto la sua esperienza a Pushkar in relazione all’induismo, dato che le persone a cui sono destinati i progetti di AFLIN sono induiste e le bimbe della Scuola Fior di Loto dedicano ogni mattina trenta minuti alla preghiera, ringraziando Madre Terra prima di iniziare le attività scolastiche.

L’intervento da parte di Emanuela Sabbatini si è concluso con quest’auspicio: “purtroppo oggi molte persone stanno perdendo i valori della Terra che ci accoglie, di questa grande casa che ci permette di vivere. Sensibilizzando pian piano dal più piccolo al più grande speriamo di poter fare sempre del nostro meglio”.
D’altronde, citando il maestro della letteratura Hemingway “La Terra è un bellissimo posto e per essa vale la pena lottare”.

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